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La diffusione della banda larga in quasi tutte le abitazioni (non ce ne vogliano coloro i quali ancora sono emarginati dal digital divide) e anche in mobilità, assieme al dilagare di dispositivi elettronici dalle impressionanti capacità di computazione, hanno portato ad una spaventosa crescita nel volume di informazioni digitali prodotte quotidianamente. Ogni singolo tweet, ogni singolo “like” su facebook sono frammenti di informazione digitale che ciascuno di noi produce, a volte anche inconsapevolmente, che circolano sulla rete e che, in un modo o nell’altro, vengono conservati negli archivi di varie organizzazioni, aziende ed imprese.

 

dataumpa‘s insight:

Con la crescita del volume di informazioni digitali
 ha iniziato a diffondersi anche nell’uso comune un nuovo binomio di termini: Big Data. Un concetto introdotto all’inizio del nuovo millennio e che è arrivato ai giorni nostri modificando via via il suo significato. Non unicamente dati di grosse dimensioni, ma dati eterogenei, prodotti a ritmi impressionanti e con potenziali ripercussioni di elevata portata.

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