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Il cloud computing offre grandi opportunità, ma porta con sé sempre anche alcune perplessità. CA Technologies ha voluto capire meglio come viene utilizzata nella realtà questa modalità, quali sono i vantaggi e le negatività più rilevanti e quali modifiche nella sua implementazione intervengono durante la sua applicazione. L’indagine, battezzata “The TechInsights Report 2013: cloud succeeds. Now what?” e condotta da Luth Research e Vanson Bourne, è stata realizzata su 542 organizzazioni, di cui circa 70 in Italia, con un fatturato annuo superiore al mezzo miliardo di dollari. Il requisito indispensabile per poter partecipare era l’adozione da almeno un anno delle varie tipologie di servizio (IaaS, PaaS, SaaS).

 

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Quello che è emerso è che i vantaggi dell’uso del cloud hanno superato i possibili svantaggi, con un livello di soddisfazione intorno al 98 per cento sul fronte della sicurezza. D’altra parte, però questo aspetto rimane quello visto con maggiore preoccupazione. Riduzione dei costi, riduzione del time-to-market, innovazione e capacità di creare nuove fonti di reddito sono gli elementi positivi. In generale, quasi il cento per cento si è dichiarato soddisfatto dall’adozione del cloud computing.

Il cloud viene utilizzato da più tempo negli Stati Uniti, dove oltre la metà delle aziende lo ha adottato da oltre tre anni. In Europa questa percentuale scende al venti per cento, per arrivare al 13 per cento in Italia. Diversi sono anche gli obiettivi: negli USA si punta soprattutto a velocizzare l’innovazione e migliorare prestazioni, scalabilità e resilienza, mentre in Europa l’obiettivo principale è la riduzione dei costi complessivi. Oltreoceano questa ragione si colloca solo al quarto posto. Il modello più adottato è il SaaS, scelto dal 94 per cento delle aziende statunitensi, contro il 68 per cento di quelle europee. IaaS e PaaS seguono con un ritardo di 10-15 punti percentuali. In Italia il SaaS è stato adottato dal 64% delle aziende interpellate, il PaaS dal 60% e l’IaaS dal 44%.

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