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“Too Big to be ignored / troppo grandi per essere ignorati”. Si è aperta con questo claim la prima giornata dedicata al “Digital for Business ” del Digital Festival, che punta l’attenzione sul tema dei Big Data. La mattinata è volta a inquadrare lo scenario dei Big Data e la tecnologia abilitante per poter estrarre valore dai dati. Sono almeno tre le ragioni che spiegano la grande attenzione riservata al tema dei dati negli ultimi anni: con l’incremento dei devices mobile, dei social network e degli oggetti connessi la quotidianità è sempre più pervasa dalla produzione di dati; sono cresciuti gli strumenti e la potenza computazionale per operare sui dati; sono disponibili numerose tecnologie open source che permettono una più facile gestione dei dati.  

 

dataumpa‘s insight:

Per inquadrare il fenomeno Big Data, Alberto Degradi di Cisco ha introdotto la formula della “4 V”: alle tre già assodate Volume (dei dati prodotti), Velocità (nella produzione e circolazione dei dati) e Varietà (tipologica dei dati), si aggiunge la “V” di Valore, ossia la capacità di estrarre il valore contenuto nei dati. È questa la sfida più difficile. Per vincerla servono nuove figure professionali che sappiano intrecciare competenze tecnologiche, creatività e inventiva. I Data Scinetist. “Diventa dunque sempre più importante formare queste figure – come sottolinea Christian Racca del Consorzio TOP-IX, presentando la seconda edizione di Big Dive, di cui La Stampa è media partner –. Con un percorso formativo di 5 settimane cerchiamo di creare una nuova serie di professionisti in grado di gestire i Big Data”. 

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