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Il New York Times ci racconta la storia di Reilly, il quale una mattina si svegliò con un fortedolore alla sua gamba sinistra che lo portò ad abbandonare il calcio. Non solo, il ragazzo divenne oggetto di studio in quanto i medici non capivano cosa avesse. Poi è arrivata lapossibilità di curarsi “dimenticando” il dolore grazie ai videogiochi ed al Kinect.

 

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LA PATOLOGIA – La mamma, Nina, ha spiegato che nessuno è riuscito a dirgli quale fosse il suo problema. La salvezza è arrivata lo scorso giugno grazie alla dottoressa Sarah Rebstock, pediatra specializzata in anestesia, la quale ha sentenziato come il ragazzo soffra di dolore regionale cronico, un disordine nervoso che scatena fitte brucianti e cambiamenti patologici nella pelle e nelle ossa, oltre ad una sudorazione eccessiva ed un ipersensibilità al tatto. Reilly recentemente ha passato molte ore in un’apposita stanza illuminata a metà del centro medico che lo ha in cura per giocare a TubeRunner, un videogame parte della sua terapia di routine.

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