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Se c’è una cosa che il Datagate è riuscito definitivamente a mettere in luce è che la nostra privacy non è mai stata così a rischio. A volte grazie alla proattività delle agenzie governative, altre grazie al crescente utilizzo dei social network, che spesso inducono a barattare la propria riservatezza in cambio di un Mi Piace. 

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Un’ulteriore vulnerabilità per la nostra privacy potrebbe venire dal mondo dei videogiochi, più precisamente dall’Xbox One, la prossima console di Microsoft della quale abbiamo parlato nelle scorse settimane. Ci riferiamo in particolare all’accoppiata data dal nuovo Kinect e dall’Xbox Live. Il primo è l’avanzatissima (e obbligatoria) telecamera con cui interagire con la console in stile Minority Report, capace di rilevare qualsiasi suono e movimento. Il secondo è invece la piattaforma di Microsoft – da 50 milioni di utenti – nata originariamente per giocare online e sulla quale, nel tempo, si sono poggiati sempre più servizi, inclusi quelli di comunicazione. 

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