Nel contesto dell’Oculus Connect 2015 molti produttori di contenuti hanno annunciato il proprio supporto per la realtà virtuale, che si preannuncia la next big thing del 2016. A tal fine si sono espressi 20th Century Fox (cui dedicheremo un articolo a parte), vimeo, hulus, twitch e molti altri, ma colpisce soprattutto l’ingresso in campo di Netflix, che com’è noto sta per entrare sul mercato italiano con la propria offerta principale.

 

La notizia è il lancio – per il momento vincolato al mercato USA di un’app pensata appositamente per permettere la fruizione dei contenuti in streaming tramite un visore virtuale come il Gear VR e – ovviamente – l’Oculus che arriverà a breve. Si chiama Netflix VR ed è già disponibile per gli utenti d’oltreoceano.

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Netflix entra nella realtà virtuale
Ma di cosa si tratta in realtà? Le app di questo tipo, tra cui quella di Netflix e di hulu (che uscirà in seguito) servono sostanzialmente per riprodurre due tipi diversi di contenuti: quelli classici, di qualsiasi natura, e quelli ottimizzati per VR.

 

Nel primo caso (che ovviamente sarà quello più frequente), l’app Netflix VR trasporta lo spettatore all’interno di scenari predefiniti che simulano ambienti domestici dedicati alla visione di film: in pratica, si viene catapultati in home theater da decine di migliaia di euro, con tanto di proiettori faraonici, poster di film ovunque (e di Netflix, occiamente) e schermi da 110 pollici o più di diametro.

 

È come essere in quella stanza che si sogna da anni ma non ci si può permettere. Nel comunicato ufficiale Netflix, l’azienda spiega – passo dopo passo – come ha realizzato uno scenario di questo tipo, che risoluzione dobbiamo attenderci considerando i limiti dei dispositivi VR e quali sono state le sfide tecniche più significative, compresa l’ottimizzazione dei layer sullo schermo, uno per il film e uno per l’interattività, e dei consumi.

Scelta la propria posizione in sala e selezionato il contenuto, il film viene letteralmente proiettato sullo schermo e lo spettatore può decidere di gustarselo in totale tranquillità oppure di guardarsi attorno per ammirare l’ambiente, che è disponibile a 360°. L’esperienza subisce ovviamente delle limitazioni, nel senso che non ci si può avvicinare allo schermo nè muoversi nella stanza, ma chi l’ha provato conferma un livello di coinvolgimento davvero notevole.

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