Un documento con lo scopo di supportare il corretto riconoscimento profili professionali per il Web da parte del mercato del lavoro. Finalmente è stata approvata una norma tecnica UNI 11621-1/4, impieghi e competenze specifiche dei professionisti della rete. Si tratta di una norma che ha avuto un percorso lungo e che non tutti conoscono, che ha avuto origine grazie ad un gruppo di professionisti del settore nel 2006, oggi a dieci anni di distanza è diventata concreta. 

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Il Gruppo Web Skills Profiles, costituito nel dicembre del 2006 da IWA Italy (la sezione italiana di IWA/HWG associazione internazionale di professionisti del Web riconosciuta come realtà di standardizzazione dal CEN), e al quale partecipano oltre 200 professionisti, rappresentanti di aziende ed associazioni, ha l’obiettivo di definire i profili professionali del Web, progetto considerato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri una innovazione in ambito nazionale da esportare all’estero, citato all’interno del programma nazionale per le competenze digitali dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

Il 30 giugno 2014, con aggiornamento al 31 dicembre 2014, l’Associazione IWA Italy, sezione italiana di IWA/HWG ha pubblicato ufficialmente la versione 2.0 del documento contenente i profili professionali operanti nel Web uniformati secondo le direttive CEN in materia di Generation 3 (G3) European ICT Profiles e basati sul modello e-CF 3.0, nonché le modalità di utilizzo dei medesimi. (Fonte SkillProfiles.eu)
Macroaree profili Professionisti del Web

Già a luglio del 2010 era stata divulgata una prima lista di professionisti del Web con circa diciassette voci, ad oggi la lista dei profili riconosciuti è stata ampliata profili:

 

1. Web Community Manager
2. Web Project Manager
3. Web Account Manager
4. User Experience Designer
5. Web Business Analyst
6. Web DB Administrator
7. Search Engine Expert
8. Web Advertising Manager
9. Frontend Web Developer
10. Server Side Web Developer
11. Web Content Specialist
12. Web Server Administrator
13. Information Architect
14. Digital Strategic Planner
15. Web Accessibility Expert
16. Web Security Expert
17. Mobile Application Developer
18. E-commerce Specialist
19. Online Store Manager
20. Reputation Manager
21. Knowledge Manager
22. Augmented Reality Expert
23. E-Learning Specialist
24. Data Scientist
25. Wikipedian

Per gli addetti ai lavori, e per noi aspiranti tali, questo sembra davvero un piccolo passo per l’uomo, un enorme passo per l’umanità (cit. Neil Alden Armstrong)! Lo so, lo so non siamo ritornati sulla luna e non abbiamo scoperto altre forme di vita su Marte, ma sicuramente da oggi noi professionisti del Web possiamo dormire sogni più tranquilli e sentirci un po’ più tutelati.

Se rientrate in questa lista buon per, gli altri profili forse considerati ancora minori dovranno pensare ancora un po’, come del resto avranno sicuramente già fatto finora.

La norma tecnica, in generale si riferisce a:

manager ICT, offrendo modelli organizzativi di responsabilità, compiti, competenze e controlli tra i diversi attori (ICT e non);
professionisti e manager ICT, per definire descrizioni delle posizioni, piani di addestramento individuali e prospettive di sviluppo;
responsabili delle Risorse Umane (HR manager), per prevedere e pianificare il fabbisogno di competenze;
manager della didattica e dell’addestramento, per pianificare e progettare con efficacia programmi di studi ICT;
studenti, per facilitare l’informazione ed il loro orientamento professionale;
responsabili di ricerca di mercato e strategia, per usare un linguaggio comune con lo scopo di prevedere le esigenze di lavoro e competenze professionali Web in una prospettiva di lungo periodo;
manager degli Uffici Acquisti, fornendo definizioni comuni per capitolati tecnici efficaci nelle gare nazionali ed internazionali;
chiunque altro necessiti di un riferimento riconosciuto e accettato nell’ambito dei profili professionali per il Web per la sua professione, la sua azienda, la sua organizzazione.
Questa norma può diventare un pretesto per adeguarsi alla novità, per realtà come LinkedIn, Facebook at Work e tutte le piattaforme di recruiting, nonché per gli addetti di settore, i tanto temuti HR. Una buona occasione per conoscere meglio le professioni del Web e, di conseguenza, formulare annunci di lavoro più specifici e mirati.

Ok, fin qui tutto molto bello! Non voglio di certo rompere un idillio, ma una norma da sola non basta a cambiare l’intera situazione. Scrivo per (la mia breve) esperienza personale nel settore.

La norma ora esiste e serve a cambiare la forma.

Ma il risultato? Ci si augura che i buoni propositi non svaniscano come l’effetto dei grandi titoli che parlano dell’approvazione della norma tecnica!

Non per essere ripetitivi e negativi, ma il cambiamento potrà finalmente avvenire solo quando saranno anche le mentalità imprenditoriali a cambiare, quando si smetterà di pensare al Web Community Manager o all’E-commerce Specialist (per citarne solo due della lista) solo come uno stagista mal retribuito, sottopagato in cambio di esperienza nel settore. La visibilità e Partite Iva camuffate da lavoro parasubordinato non pagano.

Digitalizzare un’azienda non significa assumere uno stagista full-time e sperare che faccia miracoli, per quattro spiccioli. Digitalizzare un’azienda significa, invece, assumere si uno stagista che di certo potrà avere competenze specifiche e soprattutto aggiornate nel settore, ma investire anche nella sua formazione e pensare a lungo termine!

Finché si continua a pensarla così, non basterà una norma tecnica a cambiare la situazione!

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