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L’esercito norvegese ha testato il visore di realtà virtuale, acquistato in marzo da Facebook, per ampliare la visuale dei propri carristi. Montando delle telecamere al di fuori del carroarmato, i soldati all’interno avrebbero una visuale di 360 gradi. Ma siamo ancora lontani da una guerra virtuale.

 

augmented world‘s insight:

Non è certo la prima volta che si associano sfotware videoludico e addestramento militare. America’s Army, datato 2002, è stato il primo prodotto sviluppato dall’Esercito degli Stati Uniti per addestrare virtualmente nouvi ipotetici John Rambo. Da allora a oggi ne sono state realizzate 41 versioni diverse, tra update e new realise. Anche l’esercito popolare cinese ha patrocinato lo sviluppo di “gioco”,Missione Gloriosa, che, se non aveva le velleità di creare un nuovo gruppo di combattenti, aveva pur sempre come scopo ludico quello di rivendicare la disputa delle Senkaku Islands, isole controllate dal Governo giapponese, ma che da anni creano tensione tra i due Stati.

Se di esempi come quelli sopra citati ce ne sono molti – non dimentichiamo anche Virtual Battle Space 2, sempre patrocinato dall’esercito americano – l’uso del visore Oculus da parte dell’esercito norvegese va al di là della semplice simulazione. Lo scopo è quello di offrire agli occupanti di un carroarmato una visuale di 360 gradi al di fuori del tank. La scelta è caduta su Oculus perché molto meno costosa come tecnologia, anche se il prototipo finora ha dimostrato i propri limiti, come ha ammesso il Maggiore Ola Petter Odden in un’intervista alla BBC: “La visuale è buona per i primi 10/15 metri, ma a una distanza maggiore diventa difficile riconoscere dettagli importanti, come per esempio se un nemico imbraccia un’arma o meno”. Non proprio dettagli.

La speranza che rende vivo il progetto, iniziato nell’aprile del 2013, è che l’hardware dell’Oculus possa presto avere delle migliorie hardware, e c’è da credere che, non fosse altro per l’investimento da 2 miliardi di dollari fatto da Mark Zuckerberg acquistando la società, questi upgrade non tarderanno ad arrivare. Va da sé che la maggior parte degli utenti, così come la società di Menlo Park, prevede aggiornamenti e un hardware migliore per garantire un’esperienza di gioco, non di guerra, senza precedenti. Ma senza essere troppo moralisti, se l’impulso allo sviluppo di una nuova e migliorata tecnologia arriva anche da chi vuole avere una chiara immagine del nemico rinchiuso all’interno di un carroarmato, ben venga, in fondo già sappiamo che il vero sviluppo di Oculus sarà quello di portare i videogiochi, e la realtà virtuale a portata di tutti, a un livello successivo.

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