“Per noi si è trattato di un’ovvia risposta a un problema crescente di tipo sociale” spiega Laura Cole, coordinatrice del progetto BiblioTech o, come lei preferisce chiamarlo, Digital Library.
La Cole fa notare come, negli ultimi anni, si è registrata in Texas una vera e propria esplosione demografica nella zona di San Antonio, che ha portato a un fortissimo incremento della popolazione nei suburbs e nelle cittadine limitrofe, situate bene oltre il perimetro urbano.
“Molti dei cittadini non hanno una biblioteca, né una libreria nel loro quartiere” specifica Cole. L’idea di una Digital Library è stata partorita quindi, non come guerra aperta al mondo dell’editoria su carta, bensì come risposta alla mancanza di librerie e biblioteche nella zona. “Le grandi biblioteche cittadine, situate nei quartieri più prestigiosi di San Antonio, non verranno scalfite dall’apertura della Bookless Library”. Biblio-Tech è un progetto low-cost con forti ambizioni sociali, volto a migliorare e aumentare la quantità di risorse educative nel distretto più povero di San Antonio, situato a sud della città. La prima biblioteca completamente paperless al mondo, verrà inaugurata quest’estate: con 100 e-readers in prestito e decine di schermi dove studiare, leggere e imparare.
In più, 10 mila titoli digitali a disposizione dei cittadini, fruibili anche direttamente dalle loro case. Oltre ad offrire libri digitali a ben 1,7 milioni di cittadini, la biblioteca perseguirà un vero e proprio progetto educativo per la comunità. In partnership con le scuole locali, offrirà corsi di letteratura digitale e rimarrà aperta fino a tarda serata, offrendo agli studenti la possibilità di sfruttare le sue risorse per completare i loro doveri scolastici.
Stimolata dal buon esito della biblioteca paperless della facoltà d’Ingegneria della University of Texas San Antonio (UTSA), BiblioTech mira a replicare questo servizio nelle zone socialmente più disagiate e dotate di scarse risorse, per quanto concerne l’offerta scolastica ed educativa.
Come rimarca Nelson Wolff, un entusiasta collezionista di prime edizioni e delle pubblicazioni su carta, nonché ideatore stesso del progetto BiblioTech, non si tratta di disprezzo verso lo strumento cartaceo, bensì di un approccio differente, per sviluppare ulteriormente la fruizione del sapere nelle zone più periferiche della città.
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