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I ricercatori hanno integrato Kinect in una interfaccia elettronica che permette di controllare il movimento degli scarafaggi, per l’esattezza una Gromphadorhina portentosa del Madagascar. Kinect viene utilizzato per guidare e tracciare i progressi dello scarafaggio che si muove lungo un percorso predefinito.
Il programma usa Kinect per raccogliere i dati sulla risposta dello scarafaggio agli impulsi inviati tramite l’interfaccia di controllo remoto. In questo modo è possibile ottimizzare i parametri di sterzata necessari per guidare l’insetto. Bozkurt crede che un piccolo gruppo di scarafaggi possa essere usato per creare una mappa del luogo del disastro. Oltre al sistema di trasmissione e ricezione radio, si potrebbero installare microfoni e speaker per permettere ai soccorritori di comunicare con le persone intrappolate sotto le macerie.
Sul dorso dello scarafaggio è stato posizionato un piccolo circuito elettronico. L’interfaccia che controlla il suo movimento è collegata alle antenne e ai cerci. I cerci sono organi sensoriali situati sull’addome che l’insetto usa per rilevare lo spostamento dell’aria provocato dalla presenza di un predatore nelle vicinanze. I ricercatori hanno usato i cavi collegati ai cerci per stimolare il movimento. I cavi collegati alle antenne inviano una piccola scarica elettrica che inganna lo scarafaggio, inducendolo a pensare che le antenne siano in contatto con un oggetto e quindi l’insetto cambia direzione. Un microcontrollore monitora l’interfaccia tra gli elettrodi impiantati e il tessuto cerebrale per evitare possibili danni neurali. I risultati della ricerca saranno presentati al Remote Controlled Insect Biobots Minisymposium che si terrà il 4 luglio ad Osaka (Giappone).
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