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digital publishing‘s insight:

All’epoca della terza rivoluzione industriale, quella digitale, Wired Italia si rinnova profondamente puntando sempre più sulle vie alternative che la tecnologia offre all’informazione del terzo millennio. Nel 2014, ci saranno meno numeri in edicola (10 anzichè 12), ma più appuntamenti in piazza – almeno 4 – a diretto contatto con il pubblico di lettori (se ha ancora un senso denominarlo ancora – solo – così), e più digital, il che non significa solo sito web (sebbene da 2 milioni di utenti unici al mese).

 

E’ la rivoluzione (“di metodo e di sostanza”) che apporta alla testata il nuovo direttore nativo di Venezia ma di formazione Usa, Massimo Russo. Il quale cambia anche il payoff di Wired: ora è “Make in Italy. Inventa, sbaglia, innova”.

 

“Il nuovo Wired – spiega il direttore – riparte dall’idea che nell’Italia del 2014 l’innovazione è l’unico modo per uscire dalla crisi”. Così, il nuovo Wired, alle soglie del quinto anno di vita, va oltre la “testata multipiattaforma”: il sito e la Rete diventano il punto di partenza nella costruzione del magazine.

 

Online, quindi, non ci saranno più solo anticipazioni dei contenuti del giornale. Bensì la condivisione sistematica di idee e spunti con i lettori. Wired diventa una piattaforma aperta, open source.

Sul sito, i prodotti ‘esploderanno’ in pagina con una grafica semplificata, ma con una migliore leggibilità.

 

Quanto al giornale, le nuove sezioni sono sei. Now, il quadro di tutti i fatti più rilevanti del passato e futuro prossimo, sui quali Wired promette di prendere sempre posizione. Next: innovazione, inventori, cultura, tendenze, divertimento, web, greentech, scienza, tutto ciò che ci aspetta domattina. Economix: uno sguardo oltre i mercati, un focus sull’innovazione, le tendenze economiche mondiali, la realtà dei mercati italiani e la finanza personale. Data: tutti i numeri del mondo, il Data Journalism, la digitalizzazione dei dati e lo sviluppo di Internet. Tanti numeri che rendono di rapida comprensione anche concetti complessi. Test: le prove dei migliori gadget. E infine Uaird: anche le forme di intrattenimento e relax si evolvono e rinnovano senza sosta. In questa sezione, quindi, tutto quel che può divertire i lettori e le lettrici con leggerezza e autoironia.

 

E quindi: Wired vuole accompagnare l’Italia che rinnova, anche silenziosamente. E per questo, come ciliegina sulla torta, si è inventata anche un vero e proprio un borsino, uno strumento metodologico utile ad esaminare i numerosi fattori che svolgono una funzione centrale dell’innovazione: il Wired Next Index, calcolato sulla base di un algoritmo messo a punto da un comitato scientifico che raccoglie esperti degli atenei milanesi della Bocconi e della Statale.

 

Si tratta di un indice composto da due tipi di dati. Un primo gruppo di essi permette di misurare la crescita economica, l’occupazione, l’eccellenza e l’impatto della ricerca, l’imprenditorialità e il ruolo globale degli italiani. Un secondo è prodotto dalla misurazione dei segnali della Rete, dal sentiment dei social network all’analisi dei big data delle pagine dei blog e altre pubblicazioni per interpretare e misurare ciò che viene discusso online.

 

L’Italia, ad oggi, quanta voglia di ripartire ha? L’indice di attitudine all’innovazione creato da Wired è fermo a 54,4. Chi si rimbocca le maniche per portare l’asticella anche di un solo passo più avanti rientra nel target del direttore Russo e della sua squadra al motto ‘Digital first’.

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