Realtà aumentata a Macerata, che trasforma la città in un museo a cielo aperto attraverso un percorso espositivo in cinque tappe. Riflettono le stagioni della struttura teatrale Sferisterio, ma anche della città e delle persone che la abitano queste scansioni culturali arricchite da quel pizzico di tecnologia portatile che aggiunge informazioni a valore aggiunto. 

Source: thebizloft.com

Lo Sferisterio giunge alla sua 50° stagione lirica e ricorda la sua storia con un percorso espositivo dal titolo Sferisterio 50 / Esercizi di memoria: Macerata, l’opera, l’estate.

Percorsi in realtà aumentata con una guida d’eccezione

Grazie al progetto Macerata Digitale, a cura del Comune di Macerata, e al lavoro di The Round di cui sono stata coordinatore, il percorso espositivo passa dalla realtà aumentata per uno storytelling di ultima generazione. In ciascuna delle cinque sedi, utilizzando il proprio smartphone o tablet (grazie alla app Junaio e al canale Sferisterio 50), il visitatore potrà godere di contenuti multimedialiextra tra cui animazioni e video con una guida d’eccezione: il direttore artistico Francesco Micheli:

“La tecnologia è uno strumento essenziale per la comunicazione – ha recentemente dichiarato Micheli – ma anche per la conservazione della memoria e per la creatività. Per quanto riguarda la conservazione del nostro patrimonio passato, in occasione della 50° edizione abbiamo creato un percorso espositivo attraverso la città: non solo molti dei materiali esposti sono interviste ai protagonisti (artisti, ma anche comparse, maschere, spettatori) che resteranno disponibili sul web, ma il percorso stesso è arricchito da un progetto di realtà aumentata per cui gli spettatori presenti sui luoghi della mostra potranno fruire di contenuti aggiuntivi sui loro telefoni o tablet”.

 

Le cinque tappe del percorso sono:

L’esordio: presenta l’Aida del ’21 alla galleria Galeotti attraverso le immagini dello studio BalelliIl racconto: cataloga minuziosamente alla biblioteca Mozzi Borgetti tutte le produzioni avvenute allo Sferisterio a partire dalla ripresa del ’67, con un corredo di videoI costumi: offre una retrospettiva al Lauro Rossi sugli abiti di scena che rimpiccioliscono mano mano che si torna indietro nel tempoLa scena: propone un’esplosione di elementi scenografici ricostruiti al San PaoloLe persone: ricostruisce a Palazzo Buonaccorsi la memoria collettiva degli abitanti di Macerata attraverso un progetto social. 

Queste cinque sezioni creano un asse ideale che dalle origini in piazza Vittorio Veneto si snoda fino al presente a Palazzo Buonaccorsi con un messaggio semplice e chiarissimo: la memoria dello Sferisterio attraversa la città. La mostra inaugurata il 17 luglio 2014 dal soprano Raina Kabaivanska, protagonista di alcune delle più importanti pagine della storia dello Sferisterio, rimane aperto fino al 15 agosto (dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 16-19, ingresso gratuito).

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