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Il “fattore umano“, elemento imprescindibile quando ci muoviamo in quest’ambito in almeno tre sensi: Come soggetto che analizza, dà un senso e trasforma gli insights derivanti dai big data in misure, KPI, modelli. Come oggetto dell’analisi soprattutto nel suo ruolo di nodo di relazioni e di portatore di comportamenti

Come destinatario delle analisi e beneficiario di queste ultime
Il primo caso corrisponde a quello del già citato Data Scientist, di recente “profilato” in modo eccellente da Thomas H. Davenport and D.J. Patil nell’articolo “Data Scientist: The Sexiest Job of the 21st Century” pubblicato sul numero di ottobre di Harvard Business Review.

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