L’accordo raggiunto a Bruxelles tra i 27 Paesi membri dell’Unione europea per lo sfruttamento commerciale degli open data, i dati non personali in possesso delle pubbliche amministrazioni, può, secondo la Commissione europea, lanciare business economici “di decine di miliardi di euro all’anno”.“Aprire i dati pubblici – ha detto il Commissario europeo responsabile per l’agenda digitale Neelie Kroes- significa aprire opportunità di business, creare posti di lavoro e costruire comunità”.
Ma è realistico prevedere business miliardari, non appena l’accordo sarà ratificato dai paesi? ‘’ Sono d’accordo con la Kroes, ma non è possibile prevedere un valore economico preciso degli open data – dice a Wired.itChris Taggart, Ceo di Opencorporates – È come tornare nel 1995 e prevedere un valore di Internet. Stiamo parlando di qualcosa che è innovazione e il punto è che l’innovazione è qualcosa che non è ancora avvenuta. Chiunque produce e usa open data, come noi, sa quali sono le opportunità e il valore. La ricchezza principale è nei reference data , i dati – statici – che sono alla base di tutte le nostre vite, come quelli relativi alle aree geografiche. Queste informazioni posso essere commercializzate”.
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