Siamo quotidianamente inondati di informazioni, travolti dai numeri che si affollano sulla nostra impresa e sulla vita di tutti i giorni? Com’è possibile trasformare questo frullatore di informazioni in una risorsa per il business? E’ una domanda cruciale per tutte le imprese. Questa valanga di dati o la si gestisce, e allora diventa davvero uno strumento prezioso, o la si subisce e se ne esce confusi, disorientati, col rischio di perdere grandi occasioni. In gergo, è il fenomeno del “Big Data” e i sistemi informatici necessari per filtrare, catalogare e selezionare questi dati in modo da ricavarne qualcosa di utile si chiama “business analytics”.
Le “teste d’uovo” dell’Ibm – uno dei gruppi leader nel mondo della ricerca avanzata e dell’informatica – hanno deciso di tastare il polso dell’opinione pubblica italiana lanciano un sondaggio – pardon, una “survey” – elaborato in tandem con la Sda Bocconi sul tasso di consapevolezza, di conoscenza, di interesse e di attrattiva per questi sistemi e, in generale, per la gestione del fenomeno “Big Data”.
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