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I computer prima, il world wide web poi ci hanno abituati a soddisfare qualsiasi curiosità, digitando alcune parole chiave in sequenza nel campo vuoto di un motore si ricerca.

 

dataumpa‘s insight:

 Da qualche anno le tecnologie di riconoscimento vocale sono diventate di uso comune e le domande le possiamo semplicemente dettare all’indirizzo dei nostri smartphone. Ma da qui in poi le cose sono destinate a semplificarsi ulteriormente: non sarà più necessario fare lo sforzo di chiedere, ma sarà un software ad anticipare i nostri bisogni informativi. Tutto grazie ai Big Data e alle nuove tecnologie che permettono di gestirli.

Per dare uno sguardo a questo futuro prossimo vi basta attivare Google Now, se avete un dispositivo Android, o scaricare l’applicazione Google Search per iOs che lo contiene. Google Now è il primo “Anticipatory System” che prova a prevedere le richieste/ricerche degli utenti, proponendo delle “card” che appaiono sul telefono con le informazioni utili in un certo momento. Come ci riesce? Attingendo a milioni di dati in possesso del gigante di Mountain View e agli specifici dati personali (posizione attuale, luoghi in cui si vive e si lavora, appuntamenti in calendario, email, ricerche effettuate, preferenze di vario tipo). Ad esempio, previo consenso iniziale, se in calendario è previsto un appuntamento, Google Now calcola il tempo di percorrenza in base al traffico e ci sprona a partire quando necessario. Oppure scova le informazioni sulle prenotazioni di voli presenti nella casella postale e ci propone la mappa per arrivarci, avvertendoci anche di eventuali ritardi annunciati e del meteo previsto. Arrivati in una nuova città di mostra le foto dei luoghi più visitati e i migliori ristoranti.

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